Santarcangelo di Romagna, fra arte, storia e cultura

Cesare Clementini, storico riminese del 1600, scrisse: “Il Castello di Santo Arcangelo è situato … sopra un vago e dilettevole Colle … che confina con l’Appennino e d’ogni intorno scopre Città, Ville, Castella, Monti, Campagne, Mari e Fiumi.”

Come si può meglio raccontare questo armonioso paese, primo “balcone” della Valle del Marecchia, il quale a pochi passi dal mare della Riviera dà la possibilità di fare passeggiate silenziose e appartate tra le sue stradine che profumano di medioevo e che portano su alla Rocca?
Da sempre questo splendido paesino é stato luogo amabile per viverci, e questo é testimoniato dalla frequenza della presenza dell’ uomo, dimostrata fin dall’antichità.

Sono state ritrovate infatti, nelle vicinanze del Convento dei Cappuccini, a sud della collina santarcangiolese, raschiatoi e frecce dell’epoca neolitica e basamenti di capanne villanoviane. Nei secoli successivi, i romani ammisero questa area con la suddivisione in centurie del territorio di Ariminum (Rimini). E’ per questo che sono stati ritrovati molti resti risalenti a questo periodo, come, ad esempio, le quattro fornaci che recano ancora il corredo dei manufatti ( brocchette e anfore che risalgono II secolo d.c. circa ).